Manovra, il via libera: taglio al cuneo fiscale, pensioni e affitti brevi, ecco tutte le misure

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Legge di bilancio, ok della Camera

Dopo il Senato anche la Camera approva la Manovra con il voto del 29 dicembre con 200 sì, 112 no e 3 astenuti. La legge di Bilancio, che vale 28 miliardi contiene misure che spaziano dal lavoro, alle pensioni, all’energia, alla casa, alla sanità. «Con riferimento all’esame della legge di bilancio l’esame del Senato ha prodotto una serie di cambiamenti che hanno nel complesso» prodotto «un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica». Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in commissione Bilancio alla Camera. Ma vediamo le misure principali.

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Taglio al cuneo fiscale per i redditi sotto i 35 mila euro

Uno degli interventi confermati per il 2024 è il taglio del cuneo fiscale di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino 35 mila euro e di 7 punti per chi ha redditi fina a 25 mila euro. Il taglio viene riconosciuto «senza effetti sul rateo di tredicesima». Per il 2023 invece la tredicesima di chi beneficia del taglio del cuneo fiscale gode di una decontribuzione di 2 o 3 punti percentuali, a seconda del reddito. Il taglio del cuneo fiscale è finanziato in deficit, il che significa che per un’ulteriore estensione della misura dopo il 2024 saranno necessarie nuove coperture.

Quota 103: requisiti peggiorati

C’è la tanto discussa stretta sulle pensioni. Sul fronte pensioni si torna a Quota 103, ma con penalizzazioni: restano i 62 anni d’età e 41 di contributi, ma l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro. Secondo le stime, consentirà la pensione anticipata a 17mila persone nel 2024.In sintesi peggiorano i requisiti di Quota 103 in più la finestra passa da 3 a 7 mesi (9 per i dipendenti pubblici).

Le nuove Ape sociale e Opzione Donna

Anche l’Ape sociale e Opzione donna sono state prorogate ancora per un anno, ma con requisiti più stringenti. I lavoratori delle categorie fragili (disoccupati, caregivers, invalidi, attività gravose) potranno accedere all’Ape a partire dall’età di 63 anni e 5 mesi e non più 63. Anche nel 2024 potranno accedere a Opzione donna solo caregivers, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Inoltre serviranno inoltre 61 anni d’età e non più 60 come quest’anno. Si stima che le domande per Opzione donna saranno così solo circa 2mila.

Le pensioni dei medici e la Sanità

Nel corso dei lavori in Senato è arrivata anche la correzione sul contestato taglio alle pensioni del personale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri. Saranno salvi i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e non saranno toccate le pensioni di vecchiaia. Previsti il rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (240 milioni di per il 2025 e 340 dal 2026) ed un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024. Per fronteggiare la carenza di personale nelle aziende ed enti del Ssn e ridurre le liste di attesa, si estende fino al 31 dicembre 2026 la facoltà di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico.

Contratti pubblico impiego e forze armate

Previsti 8 miliardi in due anni per il rinnovo dei contratti della Pa, e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza. Gli emendamenti dei relatori hanno introdotto anche fondi aggiuntivi per le integrazioni salariali delle forze armate e delle forze dell’ordine.

Cedolare secca sugli affitti brevi

La cedolare secca sugli affitti brevi, nel caso un proprietario affitti più immobili, aumenta al 26% a partire dal secondo immobile. Sul primo immobile, che sarà indicato in dichiarazione dei redditi, resta l’aliquota al 21%, come aveva proposto Forza Italia. Viene inoltre dato più tempo (fino al 15 gennaio 2024) ai Comuni ritardatari per fissare le aliquote Imu e le famiglie numerose godranno di priorità per l’accesso al Fondo mutui prima casa.

Ponte sullo Stretto

Per il collegamento tra Messina e Villa San Giovanni la legge di Bilancio prevede un investimento da 11,6 miliardi spalmato tra il 2024 e il 2032 con erogazione a salire nel corso degli anni. Durante l’iter parlamentare la composizione del budget è stata rimodulata: 9,3 miliardi saranno a carico del bilancio dello Stato, mentre il resto delle risorse arriveranno dal fondo di coesione e dalle Regioni Sicilia e Calabria.

Deduzioni per chi assume, fringe benefit e incentivi per il reshoring

Arriva per le aziende la maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente per mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza, fino a toccare il 130%. Confermata la detassazione dei premi produttività al 5%, mentre cambia la soglia di esenzione dei fringe benefit, che si potranno usare anche per pagare affitto e mutuo prima casa: sale a 1.000 euro per tutti e scende a 2.000 euro per i lavoratori con figli. Per le aziende inoltre arriva lo sconto del 50% sulle tasse per chi torna a produrre in Italia.

La carta «Dedicata a te»

Confermata anche la carta « Dedicata a te» per l’acquisto dei beni alimentari di prima necessità. Per il 2024 si prevede uno stanziamento di 600 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto al 2023, per la card destinata a chi ha un Isee pari o inferiore a 15 mila euro.

Aumenta l’Iva sui prodotti per l’infanzia e gli assorbenti

L’Iva sui pannolini, così come per il latte in polvere e gli assorbenti femminili sale dal 5% al 10%. L’Iva ridotta al 5% sui prodotti per la prima infanzia era stata una misura che il governo Meloni aveva introdotto lo scorso anno e rivendicato con forza. La presidente del Consiglio ha giustificato la retromarcia di quest’anno sostenendo che il taglio non aveva funzionato. «Purtroppo è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito dall’aumento di prezzo», aveva spiegato.

Bonus per gli asili nido

La Manovra prevede anche un aumento del buono per gli asili nido, pubblici e privati, e per forme di supporto domiciliare per bambini con meno di 3 anni di età affetti da gravi patologie croniche. Potranno ottenere l’incremento le famiglie con almeno un figlio nato dopo il 1° gennaio 2024, a condizione che nel nucleo sia presente almeno un altro figlio di meno di 10 anni e che l’Isee della famiglia non superi i 40 mila euro.

Canone Rai

Tra le novità della legge di Bilancio c’è anche la riduzione del canone Rai, che passa da 90 a 70 euro. Quello che la Rai perderà dal taglio in bolletta lo recupererà dallo Stato, che glielo restituirà sotto la voce «investimenti».

Tax credit pe r il cinema

Oltre al taglio del canone Rai in bolletta, cambia anche la tax credit per il cinema. Sarà, infatti, al massimo del 40%, ma è prevista la possibilità di ridurla o addirittura di escludere l’accesso al credito.

Istruzione: borse di studio e fondi erasmus italiano

Sul fronte dell’istruzione, vengono incrementate, con 36 milioni aggiuntivi, le risorse per l’erogazione delle borse di studio per gli studenti. Via libera anche al Fondo per l’Erasmus italiano, con un investimento totale di 10 milioni

Niente fondi per l’Ebri di Rita Levi Montalcini

Nella legge di bilancio non ci sono fondi per l’Ebri, il centro europeo per la ricerca sul cervello voluto dal Nobel Rita Levi-Montalcini. «Per la prima volta, dopo oltre dieci anni, il contributo per i costi strutturali che la Fondazione Ebri Rita Levi-Montalcini riceve fin dal 2012 attraverso la legge di bilancio non è stato rinnovato», osserva in una nota il presidente della Fondazione, Antonino Cattaneo. Di conseguenza l’istituto «dovrà chiudere — aggiunge —. È una decisione grave, della quale il governo deve assumersi la responsabilità». Il mancato rinnovo del contributo all’Ebri, dice ancora il presidente della Fondazione, «determina l’impossibilità di proseguire le ricerche e di sostenere i costi strutturali e la implementazione e manutenzione dei laboratori e delle sofisticate apparecchiature, costi che non possono essere coperti dai finanziamenti, in larga parte internazionali, per progetti di ricerca competitivi vinti dalle ricercatrici e dai ricercatori dell’Ebri. Alcune delle conseguenze del mancato rinnovo – aggiunge – saranno la restituzione di finanziamenti competitivi ricevuti dall’estero, l’interruzione di collaborazioni con prestigiose università e centri di ricerca nazionali e internazionali, nonché di sperimentazioni cliniche attualmente in corso su pazienti».

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