Mangiare cibi ultra-processati porta ad almeno 32 problemi di salute

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Mangiare grandi quantità di alimenti ultra-processati, come le caramelle, le patatine o la carne preconfezionata, può portare a un aumento del 50% del rischio di morte correlata a malattie cardiovascolari, afferma un nuovo studio pubblicato su The BMJ.

Non solo: questo tipo di alimentazione è collegata anche all’aumento di insorgenza di altre patologie, nella fattispecie circa 32, tra cui cancro, diabete di tipo 2, disturbi cardiovascolari, gastrointestinali e respiratori, depressione e ansia.

Che cosa sono gli alimenti «ultra-processati»

Per alimenti ultra-processati si intendono i cibi raffinati e di produzione industriale, come piatti pronti, snack confezionati come patatine o biscotti, perlopiù costituiti da «sostanze chimicamente modificate estratte dagli alimenti, insieme ad additivi per migliorare gusto, consistenza, aspetto e durata», così si legge nello studio. Lavorati industrialmente, con l’aggiunta di aromi e coloranti, contengono elevate quantità di sale, grassi e zucchero e basse quantità di vitamine essenziali per una dieta sana.

Quali sono i rischi di assumerli quotidianamente? I dati dello studio

I dati divulgati da questo studio riportano percentuali alte di mortalità legate a diverse patologie. Nella fattispecie, esiste un rischio aumentato di circa il 50% di morte correlata a malattie cardiovascolari, fino al 53% in più di sviluppare condizioni d’ansia o altri disturbi mentali e un rischio del 12% in più di sviluppare il diabete di tipo 2.

In che modo gli alimenti ultra-processati contribuiscono a sviluppare ansia e depressione

«I maggiori rischi di sviluppare disturbi del sonno, ansia, depressione e comuni disturbi di salute mentale sono collegati a una serie di modi diversi in cui gli alimenti ultra-processati interagiscono con il nostro corpo», ha commentato Melanie Murphy Richter, dietista nutrizionista. «L’alimentazione è collegata a quattro aree chiave: picchi e crolli del glucosio; squilibri intestinali; infiammazione (che è collegata a molti disturbi dell’umore) e carenze nutrizionali dovute alla mancanza di vitamine. Poiché i cibi ultra-processati sono così ricchi di zuccheri aggiunti, oscillazioni estreme nella regolazione del glucosio possono creare sbalzi d’umore e irritabilità, che possono portare alla depressione a lungo andare».

«Le diete ad alto contenuto di zuccheri hanno dimostrato di diminuire la produzione di neurotrasmettitori necessari come la serotonina, che svolge un ruolo importante nella regolazione dell’umore e nel benessere mentale», prosegue Richter. «Inoltre, un’elevata assunzione di zucchero alimenta preferenzialmente batteri patogeni (dannosi) nel nostro intestino, come lieviti e muffe, che possono portare a una grave disbiosi».

«Non solo. Alcuni studi mostrano anche un impatto con la quantità: all’aumentare del consumo di questo tipo di cibi, potrebbe verificarsi un rischio di esiti avversi per la salute mentale», ha aggiunto Kristin Kirkpatrick, dietista del Dipartimento di Benessere e Medicina Preventiva della Cleveland Clinic in Ohio. «Il problema è che questo genere di alimenti sono solitamente iperappetibili: ciò significa che è difficile smettere di mangiarli e, quando non li mangi, potresti averne voglia. Inoltre, possono anche avere il “potere” di calmarci e di farci sentire felici: ecco spiegata la dipendenza».

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