Le Borse di oggi,16 novembre. Listini deboli dopo la grande corsa, pesa l’immobiliare cinese

admin
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MILANO – Giornata incerta per le Borse, reduci da una galoppata innescata dal dato dell’inflazione Usa di martedì: i prezzi si sono raffreddati più delle attese, alimentando la scommessa degli investitori sulla fine dei rialzi da parte della Federal Reserve. I listini asiatici – dopo tre giorni col segno “più” – sono stati trainati al ribasso da Hong Kong dopo che i prezzi delle case in Cina sono crollati a un ritmo che non si vedeva dal 2015. L’indice Bloomberg dei titoli immobiliari in Cina è crollato dell’1,4%, i titoli tecnologici di Hong Kong sono scesi di oltre il 2%, appesantiti dal crollo di Xiaomi e Tencent, che hanno annullato i loro guadagni. Borse europee chiudono in calo eccetto Francoforte

Borse negative e lo spread cala a 175

Il Cac 40 di Parigi cede lo 0,57% a 7.168,4 punti, il Ftse 100 l’1,06% a 7.407,36 punti e l’Aex di Amsterdam l’1,17% a 753,91 punti. In rialzo invece il Dax di Francoforte che guadagna lo 0,28% a 15.792,15 punti, e l’Ibex 35 di Madrid che avanza dello 0,33% . A pesare sui listini continentali è il crollo dei prezzi del petrolio dovuto all’aumento delle scorte statunitensi e delle rinnovate preoccupazioni sulla domanda cinese: i future sul wti dicembre perdono il 4,2% a 73,4 dollari al barile, quelli del brent gennaio il 3,9% a 78 dollari. Così il ftse mib di milano interrompe il rally che lo aveva portato ai massimi da luglio e chiude in calo dello 0,71% a 29.258 Punti. Lo spread cala ancora e chiude a 175 punti base.

Borse europee: chiudono in calo eccetto Francoforte

Chiusura negativa per le Borse europee, eccetto Francoforte. Gli indici europei risentono dell’andamento in rosso di Wall Street ma anche dai timori di un raffreddamento dell’economia, dopo l’entusiasmo delle ultime sedute. I riflettori restano puntati sui discorsi chiave dei funzionari della Bce e della Fed

Wall Street: apre in lieve calo (s&p -0,1%) dopo altra tornata di dati

Apertura in lieve calo a Wall Street, dopo un’altra serie di dati economici. In rialzo e ai massimi degli ultimi tre mesi il numero delle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione, aumentate di 13.000 Unità a 231.000, Con le attese a 220.000, Con il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi aumentato di 32.000 Unità a 1.865.000 Unità. A novembre, le condizioni del settore manifatturiero nell’area di filadelfia sono rimaste in contrazione, con l’indice calcolato dalla federal reserve di filadelfia salito da -9 a -5,9 punti, contro attese per -7,5 punti; si è trattato del sedicesimo dato negativo negli ultimi 18 mesi.
Infine, a conferma del rallentamento dell’inflazione mostrato nei giorni scorsi dai prezzi al consumo e dai prezzi alla produzione, i prezzi all’importazione di ottobre sono diminuiti dello 0,8%, contro attese per un calo dello 0,3%.

Milano: vira in negativo, Ftse Mib -0,44%

Piazza Affari vira in negativo dopo tre giorni di buoni rialzi. L’indice Ftse Mib cede lo 0,44% a 29.337,46 punti, dopo una mattinata in limitata oscillazione.
Digerito il dato positivo dell’inflazione statunitense in calo gli operatori hanno però accolto con qualche timore i segnali di rallentamento dell’economia Usa.
Sul listino brillano le utility: A2a +2,57% ed Erg +1,12% in testa, entrambe ancora in scia alle trimestrali ben accolte dal mercato. In calo i titoli energetici, con Eni -2,46%, Saipem -4,12% e Tenaris -3,41%. In rialzo Snam che guadagna lo 0,68% e Italgas che sale dello 0,93%. Tra le altre blue chip Leonardo sale dello 0,94% dopo l’annuncio del collocamento del 6,3% di Drs. Tra le banche Unicredit guadagna lo 0,81%, Intesa sale dello 0,10%, mentre Banco Bpm cede lo 0,83% e Mps l’1,31%.

Alibaba: fatturato trimestre +9%, annulla scorporo del cloud

Alibaba ha chiuso il trimestre luglio-settembr econ un fatturato in aumento del 9% su base annua nel periodo luglio-settembre, dopo diversi anni difficili e in un contesto di rallentamento economico in Cina, che sta pesando sui consumi. L’utile netto attribuibile ai soci è stato pari a 27,706 miliardi di yuan (l’equivalente di 3,79 miliardi di dollari). Oltre a riportare risultati trimestrali in linea con le aspettative, il gigante cinese dell’e-commerce ha annunciato di aver annullato i piani di scorporo della sua attività di cloud computing a causa delle restrizioni statunitensi sui chip per computer.

Usa: richieste sussidi dicoccupazione +13.000, oltre attese

Nella settimana conclusasi l’11 novembre, il numero di americani che hanno richiesto il sussidio di disoccupazione è salito di 13.000 unità a 231.000, il valore più alto in quasi tre mesi e ben al di sopra delle aspettative del mercato di 220.000 unità. Nel frattempo, le richieste di disoccupazione sono aumentate di 18.000 unità a 1.865.000 nella settimana precedente, il valore più alto in quasi due anni e nettamente superiore alle previsioni del mercato di 1.847.000, suggerendo che le persone in cerca di lavoro stanno incontrando maggiori difficoltà nel trovare un impiego adeguato. I dati hanno evidenziato un marcato ammorbidimento del mercato del lavoro statunitense, in linea con i recenti avvertimenti della Fed sul rallentamento dell’economia e sottolineando che le condizioni delle imprese stanno cedendo ai tassi di interesse restrittivi dopo un periodo di resistenza

T-bond: prezzi oggi in rialzo dopo altra serie di dati, rendimento decennale al 4,461%

Prezzi dei titoli del tesoro statunitensi oggi in rialzo, dopo un’altra tornata di dati economici. In rialzo e ai massimi degli ultimi tre mesi il numero delle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione, aumentate di 13.000 Unità a 231.000, Con le attese a 220.000, Con il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi aumentato di 32.000
Unità a 1.865.000 Unità. A novembre, le condizioni del settore manifatturiero nell’area di filadelfia sono rimaste in contrazione, con l’indice calcolato dalla federal reserve di filadelfia salito da -9 a -5,9 punti, contro attese per -7,5 punti; si è trattato del sedicesimo dato negativo negli ultimi 18 mesi. Infine, a conferma del rallentamento dell’inflazione mostrato nei giorni scorsi dai prezzi al consumo e dai prezzi alla produzione, i prezzi all’importazione di ottobre sono diminuiti dello 0,8%, contro attese per un calo dello 0,3%.

L’Europa fiacca attende i dati Usa, Milano +0,2%

Borse europee fiacche mentre si avviano al giro di boa di metà seduta. Gli investitori sono in attesa dei dati Usa sul mercato del lavoro che, dopo l’inflazione, sono gli elementi sotto i riflettori per le prossime mosse delle banche centrali sul fronte della politica monetaria. C’è attenzione anche alle ultime batture della stagione delle trimestrali e sull’andamento dell’economia globale. L’indice stoxx 600 è in calo dello 0,2, mentre i future di Wall Street poco mossi. Seduta in calo per Londra (-0,4%) e Parigi (-0,2%) mentre sono in positivo Francoforte e Madrid (+0,4%) e Milano (+0,2%). Sui listini pesa l’energia (-1,7%), con il prezzo del petrolio ancora in calo. Il Wti cede lo 0,4% a 76,3 dollari al barile e il Brent a 80,9 dollari (-0,3%). Male anche il settore del lusso (-0,7%), con Burberry (-8,3%) che crolla dopo aver reso noto che potrebbe non raggiungere i target dei ricavi. In forte rialzo le utility (+1,3%), con il gas che gira in lieve rialzo.

l’Europa a due velocità, in calo i titoli di Stato

L’indice d’area stoxx 600 cede lo 0,1%. In calo Parigi (-0,2%) e Londra (-0,1%) mentre sono positive Francoforte e Madrid (+0,4%). I principali listini europei sono sostenuti dagli acquisti sulle utility (+0,9%), con il prezzo del gas in calo. Ad Amsterdam le quotazioni scendono dello 0,1% a 47 euro al megawattora. In rialzo anche le Tlc e l’industria (+0,4%). Poco mosse le banche (+0,01%) mentre le associazioni cedono lo 0,1%. Seduta negativa per il lusso (+0,7%), con il crollo di Burberry (-8,8%) dopo che la società ha reso noto che potrebbe mancare gli obiettivi per fine anno sui ricavi. In netto calo l’energia (-1,3%), con il prezzo del petrolio in calo. Il Brent scende dello 0,5% a 76,3 dollari al barile e il Wti si attesta a 80,9 dollari (-0,3%). Sul fronte dei titoli di Stato si registra una flessione dei rendimenti dei principali bond governativi europei. Lo spread tra Btp e Bund scende a 177 punti, con il tasso del decennale italiano che scende di tre punti base al 4,39%. In flessione anche il Bund tedesco al 2,62%

Cina chiude in ribasso, Shanghai -0,71% e Shenzhen -1%

Mercati asiatici in calo. L’Hang Seng di Hong Kong cede l’1,36% in chiusura di giornata a 17.832,82 punti. In negativo anche le Borse cinesi con l’indice Shanghai Composite che perde lo 0,71% a 3.050,93 punti mentre quello di Shenzhen lascia sul terreno l’1% a 1.915,47 punti. In positivo invece il Kospi di Seul che si muove sopra la parità e guadagna lo 0,06% a 2.488,

Europa apre fiacca con Milano +0,1%, incontro Biden-Xi non scalda animi

In un contesto di avversione al rischio che ha pesato sui mercati azionari asiatici (Tokyo ha chiuso a -0,28%) e che non ha beneficiato del rialzo di Wall Street, Milano oscilla sulla parità (avvio -0,04% e poi +0,14%), così come Parigi (-0,07%), mentre fanno meglio Francoforte (+0,41%) e Madrid (+0,37%).
Restano più indietro Londra (-0,16%) e Amsterdam (-0,42%).

Tokyo chiude in calo dello 0,3%

Chiusura in calo per la Borsa di Tokyom che ha invertito la tendenza dopo un avvio positivo. L’indice Nikkei 225 ha perso lo 0,28% chiudendo a 33.424,41 punti, mentre l’indice Topix è scivolato dello 0,19% a 2.368,62
punti.

Borse asiatiche contrastate

Le borse asiatiche proseguono contrastate nella seduta odierna. Dopo il rally di ieri Hong Kong ha iniziato la giornata ancora con un tono positivo, salvo poi ripiegare; l’indice Hang Seng segna ora un ribasso dello 0,88%. Sulle borse cinesi Shanghai accusa un -0,53%, mentre Shenzen perde lo 0,91%.

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