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INTRODUZIONE
VOLTA PAGINA – Terza auto più venduta in Italia nel 2023, dopo 13 anni di carriera la precendente Lancia Ypsilon esce di scena per lasciare il posto alla sua erede che ne mantiene il nome, l’impostazione da piccola berlina, ma è tutta un’altra auto. Prima Lancia realizzata nell’ambito del gruppo Stellantis, la nuova Ypsilon mantiene un design originale, elegante, come le precedenti tre generazioni che si sono susseguite dal 1995 ad oggi, ma si fa più audace e aggiunge un pizzico di sportività che prima mancava. Cambiano anche le dimensioni: la nuova Lancia Ypsilon resta un’auto compatta, ma con 408 cm di lunghezza supera di 24 la precedente. In larghezza segna 176 cm (8 cm in più) ed è alta 144 cm (8 cm in meno del modello in pensionamento).
La versione al 100% elettrica da 156 CV e con 403 km di autonomia dichiarata è già in vendita nella ricca edizione limitata di 1906 pezzi (anno di nascita della Lancia) Cassina, nota firma dell’arredamento che ha collaborato alla definizione degli interni. Costa 39.500 euro e sarà nella concessionarie da fine maggio 2024. Nel corso dell’anno si aggiungeranno gli altri allestimenti per il modello al 100% elettrico e le versioni mild hybrid. Dovrebbero adottare il 1.2 turbo a tre cilindri da 136 CV con il cambio robotizzato a doppia frzione e, probabilmente in un secondo momento, da 101 CV. I prezzi? Potrebbero partire da circa 25.000 euro.
IL DESIGN
MODERNA E CON RICHIAMI ALLE CORSE – La nuova Lancia Ypsilon si gioca buona parte del suo successo sul design dal forte impatto estetico, che unisce eleganza, a soluzioni molto moderne e a dettagli ispirati alle Lancia da corsa del passato. Il frontale è la parte più avveniristica. Niente classica mascherina con griglie satinate o luccicanti cornici: a delineare le sue forme sono soltanto tre sottili linee luminose (due orizzontali e una verticale), che fanno da luci diurne. Sono inserite in una fascia nera che s’ispira alla Beta Montecarlo, una coupé a motore centrale costruita a cavallo fra gli anni 70 e 80, e dove troneggia la scritta Lancia con nuovi e grandi caratteri. Più in basso spiccano i fari veri e propri, la cui forma esagonale ricorda quelli della Fulvia Sport Zagato del 1965 (la versione più sportiva della piccola coupé torinese). Altra citazione dal passato, le quattro aperture rettangolari sotto la mascherina luminosa: nella Lancia Ypsilon elettrica sono chiuse, in quella mild-hybrid si aprono per reffraddare il motore.
Nella parte posteriore sono evidenti le citazioni di due leggendarie Lancia da corsa: i fanali circolari uniti da uno spoiler, in questo caso nero, sono una reiterpretazione di quelli della Stratos, che vinse il mondiale rally nel triennio 1974, 75, 76, e della 037 che se lo aggiudicò nel 1983. E dentro i fanali, le frecce hanno una andamento a Y, richiamo al nome di questa Lancia. A unire frontale e coda così caratterizzati della nuova Lancia Ypsilon è una fiancata liscia, sobria, leggermente arcuata e bombata: ulteriore omaggio alle Lancia degli anni 50 e 60. La presenza delle porte posteriori è dissimulata dalle maniglie nascoste fra la cornice dei finestrini e i montanti posteriori del tetto (dove spicca una rivisitazione dello scudetto Lancia). Una soluzione che aggiunge slancio alle fiancate e ripresa dalla precedente Lancia Ypsilon. Un design, nel complesso, che si fa notare e differenzia la Lancia Ypsilon dalle sue “cugine” Opel Corsa e Peugeot 208, con cui condivide gran parte della meccanica.
GLI INTERNI
UN RAFFINATO SALOTTO – A bordo della Lancia Ypsilon si viene accolti da un ambiente elegante, classico dove si sente l’influenza dell’interior design proveniente dalla collaborazione con Cassina. Nell’abitacolo vengono miscelate superfici piane, come la plancia a gradini, e elementi circolari quali il motivo nelle porte e l’innovativo tavolino sopra la consolle: ospita la piastra di ricarca senza filo del telefono e tramite una fessura può sostenere un tablet “in piedi”. Al di sotto è ricavato un profondo vano con le prese Usb. I due schermi di 10,3” sono come appoggiati sulla plancia e il colore del fondo può variare in tinta con quello delle luci soffuse nell’abitacolo. Il monitor del cruscotto è parzialmente configurabile, mostra anche ingrandimenti della mappa del navigatore, ed è di facile lettura.
Altrettanto chiaro l’altro display per l’impianto multimediale denomianto S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation): mostra più informazioni per volta, che sono personalizzabili, ed è completo di collegamenti Android Auto ed Apple CarPlay senza filo. Dietro lo schermo spunta il singolare elemento circolare che ricorda gli assistenti domotici per la casa: fa da ricevitore dei comandi vocali e lampeggia quando interagisce con i passeggeri. Più in basso, nella consolle, la fila di tasti per accedere ai servizi principali senza dover sfogliere il menù dello schermo. Si può dire che il tunnel sia uno dei pochi punti in cui si nota la parentela con gli altri modelli del gruppo Stellantis: la levetta del cambio e il tasto delle modalità di guida si sono già visti e sono pratici. Specifico per la Lancia Ypsilon il volante a tre razze, con quella inferiore forata, che regala un tocco di sportività.
Riusciti i rivestimenti in velluto blu con motivo a cannelloni che, pur in parte ricavato da materiali riciclati, ricorda il panno Lancia di una volta. I sedili della nuova Lancia Ypsilon sono confortevoli e offrono le funzioni di riscaldamento e di massaggio. Anche per chi siede dietro lo spazio è più che soddisfacente, con un divano piuttosto ampio e due prese Usb dedicate. Mancano, però, le manglie di appiglio nel soffitto e i pannelli delle porte in plastica rigida hanno un aspetto più economico di quelli anteriori e sono sotto tono in un ambiente così ricercato, che dà la sensazione di viaggiare in un raffinato salotto.
Al baule si accede facilmente dall’ampio portellone. Il vano è ben fatto e secondo al casa con cinque posti in uso la capienza è di 309 litri per la Lancia Ypsilon elettrica e di 352 litri per quella ibrida leggera. Solo quest’ultima dispone del pratico doppio fondo.
LA TECNICA
UNA MECCANICA CONDIVISA – Costruita nello stabilimento spagnolo di Saragozza del gruppo Stellantis, la nuova Lancia Ypsilon è realizzata sulla versione più evoluta della piattaforma CMP, derivata da quella dell’ex gruppo PSA (Peugeot-Citroën). Può adattarsi a diversi tipi di auto. Ad esempio le berline (è impiegata dalle Opel Corsa e Peugeot 208) e le crossover: fa da base alle Jeep Avenger, Fiat 600 e all’Alfa Romeo Milano che debutterà il 10 aprile. Inoltre, può ospitare diversi tipi alimentazione sia al 100% elettrica sia con motore termico. Il tipo di sospensioni è largamente diffuso fra le utilitarie e unisce efficienza a costi e ingombri contenuti. L’avantreno è di tipo McPherson col gruppo molla/ammortizzatore che assolve alla funzione portante e di smorzamento. Il retrotreno è a ponte torcente. La nuova piattaforma ha permesso alla Lancia Ypsilon di dotarsi di tutti i sistemi di sicurezza più moderni, che mancavano nella precedente, fra cui la guida semiautonoma di Livello 2.
Anche i motori sono condivisi con le altre “piccole” del gruppo Stellantis. La Lancia Ypsilon elettrica è mossa da un’unità con 156 CV e 260 Nm di coppia massima montata sotto il cofano anteriore, che trasmette il moto alle ruote davanti. La alimenta una batteria da 48,1 kWh effettivi, posizionata sotto l’abitacolo e nella zona posteriore dell’auto. Si ricarica attraverso la comoda presa nella fiancata sinistra. L’auto accetta fino a 100 kW in corrente continua che secondo la Lancia, permettono di passare dal 20% all’80% della carica della batteria in meno di mezzora. In corrente alternata sono accettati fino a 11 kW, che equivalgono a circa 3 ore sempre per passare dal 20% all’80% delle carica.
La Lancia Ypsilon mild hybrid a 48 V dovrebbe utilizzare il 1.2 con tre cilindri alimentato a benzina dell’ex gruppo PSA, ma con il 40% dei suoi componenti riprogettati. Fra questi, il turbo a geometria variabile per una risposta più pronta a tutti i regimi e la distribuzione a catena, anziché a cinghia dentata (che aveva dato qualche problema di affidabilità). Il tre cilindri funziona a ciclo Miller: rispetto al più diffuso ciclo Otto ritarda la chiusura delle valvole d’aspirazione per ridurre lo sforzo di compressione dei pistoni nella loro fase di risalita, diminuendo i consumi. Il piccolo motore elettrico da 28 CV è alimentato da una batteria posta sotto il sedile di guida e non è collegato al 1.2 tramite una cinghia (come spesso nelle mild hybrid), ma è inserito nel nuovo cambio robotizzato a doppia frizione con sei marce.
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