la strada della Forra chiusa a tempo indeterminato e la fogna finisce nel Garda

admin
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I disagi provocati dalla frana di sabato pomeriggio nell’alto Garda non sono finiti. Se nella tarda mattinata di domenica è stata riaperta la statale 45bis, è più complicata la situazione per la Strada della Forra, L’affascinante percorso, incastonato tra le rocce, che Winston Churchill definì «l’ottava meraviglia del mondo» e meta di turismo internazionale, è stata sottoposta ad ulteriori controlli da parte dei tecnici della Provincia di Brescia. Dunque l’arteria stradale resta chiusa a tempo indeterminato. «Per consentire lo svolgimento di ulteriori verifiche, la Provincia di Brescia ha rinviato l’apertura della Strada della Forra», ha informato il Comune di Tremosine. 

Una buona notizia arriva invece dal fronte sud della Sp 38, ovvero la «Tignalga» che collega Tremosine e Tignale, chiusa dalla fine di ottobre per uno smottamento provocato dal maltempo. Qui la provinciale «potrà essere riaperta con un senso unico alternato entro la mattinata di mercoledì 20» annuncia il sindaco di Tignale, Daniele Bonassi. A tutto ciò si aggiungono i danni subiti dal depuratore Limone-Tremosine e dall’ultimo tratto della rete di collettamento fognario.

I tecnici di Acque Bresciane, gestore del ciclo idrico, si sono subito attivati e grazie ai vigili del fuoco, che per motivi di sicurezza li hanno scortati sul posto, hanno potuto ispezionare l’impianto ed effettuare una prima valutazione dei danni. Fino a quando non verranno realizzate le operazioni di messa in sicurezza del tratto di costone interessato dalla frana sarà complicato, per non dire impossibile, per i tecnici intervenire.

Il crollo ha compromesso una parte del depuratore fognario della zona. Così i liquami, o meglio una parte, stanno confluendo nel lago di Garda provocando un evidente danno ambientale. Per questo motivo l’imperativo categorico di Acque Bresciane è «fare presto». Così, nel tardo pomeriggio di oggi, la società ha chiesto la convocazione di un tavolo tecnico per affrontare il problema.

Richiesta inoltrata alla Prefettura di Brescia, ai due comuni coinvolti, ovvero Tremosine e Limone, alla Provincia di Brescia, ad Arpa e Ats Brescia. Considerando la gravità della situazione, da Acque Bresciane si aspettano una risposta in tempi brevi. Il nodo della questione, in sostanza, è intervenire per mettere in sicurezza il tratto in cui si è verificata la frana e permettere, successivamente, al personale di Acque Bresciane di intervenire.

Nel frattempo prosegue il dibattito sulle grandi opere da realizzare lungo il Garda, come la ciclovia. Il Comitato Gaia di Gavardo ha messo in evidenza che «tutti gli amministratori gardesani parlano di turismo “sostenibile” ma il loro unico interesse è di aumentare le presenze turistiche. Costi quello che costi. Il lago di Garda non è un luna park, non è un serbatoio di acqua dolce da regolare come una vasca da bagno. È un ambiente unico e fragile, da rispettare e tutelate. Dato che quanto accaduto ieri non è successo fortunatamente durante il periodo estivo e, fortunatamente, non ci sono state vittime, tutto verrà minimizzato e presto dimenticato , per procedere come nulla fosse, a sfidare la sorte e la natura».

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