[ad_1]
«Sei russa? Per te niente acqua». La denuncia è di una ragazza che vive da 10 anni in Italia con un regolare permesso di soggiorno, Anna: la vicenda sarebbe accaduta domenica pomeriggio nel duty free Aelia (il più grande d’Europa, gestito dalla multinazionale Lagardere) dell‘aeroporto di Fiumicino. Lo racconta la stessa ragazza, in partenza per Erevan, in un video diventato virale sui social. «Volevo comprare una bottiglietta d’acqua, quando ho mostrato la carta d’imbarco, la collega della cassiera è intervenuta per chiedermi se avevo il passaporto russo». La ragazza risponde di sì e chiede se deve mostrarlo: «Mi dispiace ma in questo caso non posso venderle l’acqua». Anna chiede spiegazioni, se esiste una legge che lo impedisca. La risposta sarebbe surreale: «Vada a leggere sul sito del ministero degli Esteri, c’è scritto tutto. Non possiamo venderle né l’acqua, né niente altro. Per quello che avete fatto».
Le scuse di Adr: «Costernati e rammaricati»
Non sarebbero valse a niente le proteste di Anna che ha spiegato come nei suoi 10 anni a Roma non le sia mai successo niente di simile. «Pago le tasse come tutti, ho gli stessi diritti degli italiani» E conclude amaramente, parafrasando Orwell: «E’ vero che l’uguaglianza è per tutti, ma c’è sempre qualcuno più uguale degli altri». Aeroporti di Roma ha presentato, sempre sui social, le sue scuse alla ragazza: «Gentile Anna, siamo costernati e ci rammarichiamo per l’accaduto. Il comportamento descritto non è assolutamente in linea con gli standard applicati dai partner commerciali di Adr». E aggiunge: «Abbiamo subito trasmesso la sua segnalazione al gestore del duty free che ha immediatamente avviato le verifiche e prenderà i provvedimenti disciplinari del caso nelle prossime ore. Il rispetto delle persone, delle regole e la cortesia nei confronti dei passeggeri, sono inderogabili per Adr, così come per i suoi partner operativi in aeroporto».
[ad_2]
Source link