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L’accordo sul cessate il fuoco a Gaza arriva grazie all’intesa raggiunta tra Giorgia Meloni e Elly Schlein
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Nell’Aula della Camera è passata, con l’astensione di alcuni esponenti del centrodestra, una parte della mozione presentata dal Pd riguardante quanto sta accadendo in Palestina. L’impegno da parte del Governo italiano sarà quello di muoversi per arrivare al “cessate il fuoco umanitario a Gaza”. L’accordo bipartisan si è raggiunto in seguito alle, dicono “cordiali”, telefonate tra il Primo Ministro Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein.
Il Governo punta al cessate il fuoco a Gaza
L’Esecutivo si impegna “a sostenere ogni iniziativa volta alla liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani e a chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza, al fine di tutelare l’incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo altresì la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi e sicuri all’interno della Striscia”.
È questo quanto richiesto dalla mozione proposta in Aula dal viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli e approvata con 159 astenuti (tutti del centrodestra), 128 sì e nessuno no.
Il ministro Tajani ha definito la risposta di Israele “spropositata”
Dopo la riformulazione proposta da Cirielli, passano – con il sì anche del centro destra – le parti del documento del Pd che puntano a promuovere in sede europea una descalation e a sollecitare sanzioni contro Hamas.
Accolte integralmente anche le mozioni di Azione e Italia Viva, mentre è stata respinta la richiesta di “sanzioni contro i coloni colpevoli di crimini contro la popolazione palestinese”.
Così come sono state bocciate le richieste di un ripristino dei fondi alle Ong e alle agenzie Onu che operano a Gaza e della richiesta di un riconoscimento della Palestina da parte dell’Ue.
L’intesa tra Meloni e Schlein
Sono state due le telefonate intercorse tra la premier Giorgia Meloni e la leader dem Elly Schlein: la prima, breve, attorno alle 14, e una seconda più lunga alle 16.
Con il primo colloquio telefonico Schlein ha comunicato a Meloni l’intenzione di chiedere un cessate il fuoco a Gaza, trovandone l’appoggio: “Il Governo non è immobile, ci stiamo muovendo anche noi” avrebbe risposto Meloni, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.
Con la seconda telefonata, arrivata dopo qualche ora di mediazione con i propri partiti, la premier ha chiesto a Schlein la riformulazione di alcuni punti della mozione.
Alcune richieste sono state esaudite, come la menzione alla liberazione degli ostaggi nel primo punto, quella relativo alla richiesta di uno stop alle armi.
La segretaria Pd si mostra invece inflessibile sul quarto punto, quello sul riconoscimento dello Stato della Palestina da parte dell’Ue.
In ogni caso, Elly Schlein, all’uscita dall’Aula, ha affermato: “Abbiamo fatto un importante passo avanti”.
Bocciate le richieste del M5S, Conte frena l’ottimismo
Invita a non cedere “all’ottimismo” il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, sottolineando come la mozione tanto importante sia passata con i soli voti dell’opposizione, mentre la maggioranza ha preferito astenersi.
Delusione da parte di Conte anche per l’esclusione dall’accordo di impegni come quelli di fermare il “genocidio” e disdire l’accordo tra Eni e Israele per estrazioni al largo della costa di Gaza.
Il rifiuto più grave, però, per Conte è quello alla richiesta di fare di tutto per scongiurare l’attacco a Rafah.
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