i danni anche delle sigarette a tabacco riscaldato- Corriere.it

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Meno nocivi, ma non innocui. I nuovi prodotti a tabacco riscaldato possono avere conseguenze sulla salute di chi li usa. E, come evidenzia una nuova ricerca tutta italiana, pure su quella di chi sta loro accanto, a partire dai bambini. Lo studio, che ha visto la collaborazione tra Sapienza Università di Roma, IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia) e Mediterranea Cardiocentro di Napoli, è stato appena pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Pollution e ha evidenziato come anche le cosiddette sigarette «heat-not-burn», quelle che riscaldano il tabacco senza bruciarlo, potrebbero avere effetti negativi sul sistema cardiovascolare di bambini e adolescenti esposti a fumo passivo.

Tabacco, responsabile di 1 tumore su 3

I numeri sono noti da tempo: il tabacco è responsabile certo di un caso di tumore su tre (è stato collegato a ben 17 tipi di cancro diversi), di altre 40 malattie diverse e altrettanto letali, a partire da quelle che colpiscono l’apparato respiratorio e quello cardiocircolatorio. E, sebbene se ne parli molto meno, i danni provocati dal fumo passivo non sono da meno. Non è un caso, dunque, che i produttori di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato abbiano puntato molto sul fatto che i nuovi dispositivi siano meno nocivi.

«Meno nocivi sì, innocui sicuramente no – sottolinea Lorenzo Loffredo, primo autore della ricerca e docente di Medicina Interna alla Sapienza —. Il dato più importante emerso dalla nostra ricerca è che non ci sono differenze significative tra fumo di sigaretta tradizionale e fumo da tabacco riscaldato: le conseguenze, i danni, sull’apparato cardiocircolatorio dei bambini sono gli stessi».

Lo studio: conseguenze del fumo «passivo» nei bambini

L’indagine italiana appena pubblicata ha preso in esame tre gruppi di bambini e adolescenti di età compresa tra 2 e 18 anni, divisi in base all’esposizione al fumo che potevano avere in famiglia: nessun tipo di fumo, esposti a fumo tradizionale, esposti a fumo di tabacco riscaldato. Una serie di esami, eseguiti su prelievi ematici e prove strumentali, ha quindi misurato lo stress ossidativo, la funzione endoteliale (un indicatore chiave della salute dei vasi sanguigni) e l’attivazione delle piastrine (un fattore di rischio per la formazione di trombi).

«In entrambi i casi, i bambini e gli adolescenti esaminati presentavano, rispetto a quelli non esposti ad alcun tipo di fumo, un più elevato stress ossidativo, una maggiore attivazione piastrinica ed una alterazione della funzione endoteliale e quindi un maggior rischio cardiovascolare – spiega Roberto Carnevale, primo coautore insieme a Loffredo –. Questi risultati mostrano che anche le sigarette di nuova generazione, universalmente considerate meno dannose rispetto alle sigarette tradizionali, possano configurarsi come un potenziale pericolo per la salute di chi è a fianco dei fumatori, soprattutto i più giovani».

Le sostanze nocive nel tabacco riscaldato

I cosiddetti «heated tobacco products» (dispositivi elettronici che scaldano il tabacco contenuto in piccole sigarette senza bruciarlo) sono stati immessi sul mercato internazionale nel 2014 e il numero dei consumatori è in costante crescita. Tra le sostanze presenti nel tabacco contenute in queste sigarette c’è ovviamente la nicotina, un alcaloide che, oltre a dare un’elevata dipendenza sia fisica che psicologica, può causare tachicardia e vasocostrizione con ripercussioni sulla pressione arteriosa.

«Inoltre la significativa presenza di sostanze quali lo stagno, un metallo pesante irritante le mucose della bocca e degli occhi, e il black carbon, un particolato carbonioso in grado di veicolare all’interno dell’organismo sostanze tossiche, e la formaldeide, un cancerogeno di gruppo 1, non consente assolutamente di considerarli privi di attività tossica e di rischio oncologico – dice Anna Maria Zicari, del Dipartimento Materno infantile della Sapienza, altra autrice dello studio –. L’obiettivo finale deve quindi rimanere quello di incentivare le persone a smettere di fumare, indipendentemente dal tipo di sigarette. E una tolleranza zero verso il fumo passivo, di qualsiasi tipologia».

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