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Quando oggi si entra in auto, si ha la piena consapevolezza, nella maggioranza dei casi, di trovarsi all’interno di un abitacolo stracolmo di apparati tecnologici e informatici pronti ad assisterci in ogni esigenza e momento. Ad esempio?
Sentiamo sempre più spesso parlare di ADAS, e di strumentazioni high tech pronta a darci avvisi ogni tipo: dispositivi anti sbandamento, dispositivi anti sonno, dispositivi anti abbandono. E’ un vero mix sensazionale.
Abbiamo imparato a conoscere strumentazioni di assoluto valore come il cruise control, il sensore di parcheggio, l’avviso anti impatto imminente, quello sulla distanza di sicurezza, e via così. Abbiamo solo l’imbarazzo della scelta.
La nostra grande fortuna, oggi, è disporre di queste apparecchiature che non solo ci facilitano le vita andando a sbrogliare per noi una grande moltitudine di funzioni: ma sono anche molto semplici e intuitive da usare.
Il progresso, del resto, deve sempre essere finalizzato a questo: strutturarci un ‘presente’ che, molto più di ieri, ci proietti verso un domani ancor più avanzato, smart, e in linea con le nostre molteplici esigenze e necessità.
Gps, una storia che viene da lontano
Proprio dal rapporto tra ieri e oggi, però, in ottica futura, ci si può rendere conto di un antico assioma: niente nasce dall’oggi al domani, anzi, ha sempre una struttura di partenza che funga da base solida. L’esempio lampante è relativo alle origini di uno dei sistemi più innovativi e più usati al mondo da milioni di utenti, ogni ora di ogni giorno.
Stiamo parlando dei GPS, o più diffusamente dei sistemi di navigazione satellitare che, tramite incrocio di dati, ci permette di poter avere delle mappe stradali sempre aggiornate in tempo reale, in grado di poterci portare in qualunque posto in qualunque condizione, facendolo, anzi, nel minor tempo possibile, al costo minore per di più.
Mappe satellitari, non nascono da oggi
Oggi entriamo in auto, usando il nostro cellulare o smartphone sincronizzandoli possiamo vedere le strade di tutto il mondo. Questo concetto però non è certo nuovo, non è nato ieri, e anche se non lo sa nessuno ha avuto una storia molto lunga alle spalle.
Gli esordi risalgono agli anni ’80, quando all’interno di alcune auto era possibile collocare un computer vecchio stampo, uno di quelli grossi a monitor, che permetteva l’uso di un compact disk, un CD, tramite cui leggere le mappe ed essere seguito graficamente nell’avvicinamento alla destinazione. Era una tecnica all’avanguardia, all’epoca: e da lì, poi, alle mappe odierne, il passo è stato breve.
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