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Omicidio in provincia di Caserta: Roberto Laboriosi, un giovane di 31 anni, è stato assassinato dal padre a San Felice a Cancello. Il suo corpo senza vita è stato trovato in una pozza di sangue nel cortile di casa. Il genitore ha confessato.
Uomo ucciso a San Felice a Cancello
Roberto Laboriosi era un operaio. Le sue grandi passioni erano la moto e il pugilato. Il giovane era fidanzato.
Secondo la ricostruzione, la tragedia si è consumata a seguito di una violenta lite familiare tra il ragazzo e il padre.
Al loro arrivo i sanitari dell’ospedale Ave Gratia Plena hanno solo potuto constatare il decesso della vittima.
Il posto è stato raggiunto dai carabinieri di Maddaloni, allertati dai familiari del 31enne.
Informato anche il pm di turno della procura di Santa Maria Capua Vetere, che si è immediatamente messo in viaggio per raggiungere il posto.
Il padre ha confessato
Secondo la ricostruzione pubblicata da Il Mattino, padre e figlio avrebbero cominciato a litigare all’interno dell’abitazione, poi si sarebbero spostati all’esterno dove è avvenuto l’omicidio.
Il padre è un dipendente dell’ente provinciale di Napoli. All’arrivo dei carabinieri è stato trovato in lacrime: ha detto che non aveva intenzione di uccidere il figlio.
L’uomo è stato portato in caserma per essere interrogato ed è adesso a disposizione del magistrato.
Ferita mortale alla clavicola
Come riporta Edizione Caserta, la ferita mortale sarebbe stata inferta all’altezza della clavicola destra. Si indaga dunque con l’ipotesi di omicidio.
I carabinieri hanno raccolto le testimonianze dei presenti. La zona è priva di telecamere di sorveglianza dunque nessun video ha ripreso elementi utili alle indagini.
Numerose le persone che si sono affollate attorno alla scena del crimine. I carabinieri hanno delimitato l’area per tenerle lontane.
La madre della vittima è stata colta da un malore. Al loro arrivo i carabinieri l’hanno trovata disperata sul cadavere del figlio.
La donna continuava a ripetere che il marito non aveva intenzione di uccidere il ragazzo. I sanitari le hanno somministrato un tranquillante.
La procura di Santa Maria Capua Vetere sta valutando se disporre o meno il sequestro dell’appartamento.
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