gemelli a confronto, la discussa serie Netflix sull’alimentazione vegana

admin
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Si chiama “Sei ciò che mangi: gemelli a confronto” ed è la mini serie Netflix più discussa degli ultimi tempi, tanto da rientrare nella “top ten” di quelle più viste e apprezzate sulla piattaforma streaming. La docu-serie, disponibile dal 1° gennaio 2024, è suddivisa in quattro episodi della durata di circa quaranta minuti per ognuno. I temi trattati riguardano l’alimentazione e in particolar modo lo studio sui rischi e i benefici derivanti dalle diete e dallo stile di vita assunti dalla società contemporanea.

Dietro il successo di questa serie si nasconde il “passaparola” che è avvenuto sui social media, grazie ai quali molte persone stanno condividendo le informazioni fornite negli episodi della serie, consigliando ad amici e parenti di guardarla.

Ad apprezzare la serie Netflix non sono stati infatti soltanto i vegani, persone che hanno scelto di seguire un piano alimentare privo di carne e derivati per ragioni legate all’etica e alla sofferenza degli animali destinati a divenire cibo. Anche coloro che continuano a seguire una dieta onnivora, dopo aver visto la serie, stanno valutando seriamente l’idea di eliminare gli alimenti di origine animale dai loro piatti.

Gli episodi si basano su un esperimento condotto su coppie di gemelli omozigoti, che dunque condividono lo stesso patrimonio genetico, e che per otto settimane sono sottoposti a due regimi alimentari diversi e tra loro opposti. Alcuni di loro infatti sono invitati a seguire una dieta vegana, escludendo dunque carne e derivati animali, e altri invece una onnivora, comprendente l’uso di carne, pesce, uova, latte e derivati.

«La gente non capisce che ciò che mangiamo è importante più di qualsiasi altra cosa – esordisce uno dei protagonisti nel trailer della serie – In 8 settimane studieremo i pro e i contro di una dieta contenente carne e latticini e di una che invece li esclude entrambi. Che effetto avranno sul loro corpo le diverse diete?».

Il fine ultimo dell’esperimento è quello di determinare quale tra le due diete sia la migliore in termini di benessere e salute. La docuserie si rivela essere, dunque, un’indagine dettagliata e sofisticata, che si propone di superare i confini biologici e sottolineare l’importanza fondamentale delle scelte alimentari per la nostra salute.

Le coppie di partecipanti coinvolte nell’esperimento provengono da diverse etnie, culture e hanno conseguentemente consuetudini alimentari molto differenziate tra loro. Proprio attraverso l’inclusione di coppie di gemelli provenienti da paesi e contesti culturali differenti, la docuserie intende evidenziare come l’alimentazione possa rivelarsi un potente agente trasformativo, che va oltre la sola biologia, mettendo in luce il ruolo cruciale che le nostre scelte su ciò che mangiamo giocano nelle nostre vite e riguardo allo stato di salute di ognuno di noi.

Non volendo anticipare i dettagli a coloro che intenderanno guardare le miniserie, possiamo soltanto accennare al fatto che, a partire dal secondo episodio, i partecipanti dell’esperimento, sottoposti a una dieta vegana, inizieranno a percepire notevoli trasformazioni in positivo nel loro corpo e in generale nel loro stato di salute. Alla fine, il verdetto emergerà in modo inequivocabile: l’alimentazione vegana si distinguerà come la migliore, prevalendo nel confronto con quella onnivora.

«La carne trattata provoca il cancro tanto quanto le sigarette, l’amianto e il plutonio», «ogni volta che mangi una bistecca in Amazzonia si alza uno sbuffo di fumo»: sono solo alcune delle frasi presenti nel trailer della serie, che hanno invogliato tanti utenti ad approfondire le proprie conoscenze, cliccando play sulla piattaforma.

Si stima che ogni anno, sono circa 65 miliardi gli animali che muoiono in tutto il mondo per produrre carne, uova e latticini. Numeri impressionanti. Basta pensare che solamente all’interno dell’Unione Europea, nel 2021 c’erano ben 142 milioni di suini, 76 milioni di bovini, 60 milioni di pecore e 11 milioni di capre, senza contare polli, pesci e altri animali. La maggior parte di questi animali vive ancora negli allevamenti intensivi, costretti in condizioni artificiali di perenne sofferenza, rinchiusi in gabbie strettissime, senza luce naturale e con ritmi disumani, solo per poi finire sui piatti dei commensali.

Oggi, anche grazie ai movimenti come il vegetarianismo e il veganismo, gli animali e i loro diritti sono sempre più al centro dei dibattiti pubblici e politici. Ultimamente anche gli stessi consumatori di carne sono sempre più attenti alle condizioni in cui vivono e vengono allevati gli animali, dimostrando di essere maggiormente sensibili al tema e in qualche modo anche preoccupati per la sempre minore qualità ritrovata nelle carni e nei derivati animali.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), considera le carni processate nel gruppo 1 delle sostanze cancerogene. Vuol dire che i salumi sono stati inclusi nel gruppo delle sostanze per cui è stato stabilito con certezza un nesso causale con lo sviluppo di tumore (come accade per alcol, amianto, arsenico e fumo di sigaretta).

Risultano come probabili sostanze cancerogene per l’uomo (presenti nel gruppo 2A), anche le carni rosse fresche, come quelle derivate dal maiale, dai bovini, dal cavallo e dall’agnello.



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