Fiaccolata per Navalny, la Lega in imbarazzo finisce sotto accusa: “Salvini rideva di lui”

admin
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Il Carroccio si è accodato per ultimo sulla strada del Campidoglio. Alla fiaccolata di lunedì per Aleksej Navalny (inizio previsto ore 18 e 30) la Lega ci sarà. Anche perché tutte le forze politiche di entrambi gli schieramenti avevano dato immediata adesione all’appello lanciato dal leader di Azione, Carlo Calenda: si è pronunciato subito il Pd (“noi ci siamo per contrastare un regime che uccide il dissenso e la libertà per solidarietà a chi oggi in Russia viene arrestato perché dissente da Putin e protesta per la morte di Navalny”, ha scritto Elly Schlein), si sono rapidamente aggiunti Avs, +Europa, i renziani di Italia Viva (che hanno sottolineato di aver iniziato a protestare proprio insieme a +Europa subito dopo la notizia della morte del dissidente russo). E poi sono arrivate le adesioni dal centrodestra di FdI, Forza Italia e Noi moderati. Restavano fuori M5S e Lega. Ma quando pure Giuseppe Conte ha dato il via libera a manifestare insieme agli altri, Matteo Salvini si è trovato isolato. E alla fine il partito di via Bellerio ha fatto sapere che manderà una delegazione alla fiaccolata. “Assolutamente sì”, ha risposto oggi il segretario a Lanusei, a chi gli chiedeva conferma dell’adesione. Ma ha evitato di entrare nel merito del caso Navalny: “Io spero che il 2024 sia l’anno della chiusura delle troppe guerre in corso tra Russia e Ucraina, fra Israele e Palestina”.

Non è ancora chiaro chi sarà chiamato a rappresentare il Carroccio. Ma già si preannuncia che la marcia sarà scivolosa. Riccardo Magi, segretario di +Europa, già attacca frontalmente: “La fiaccolata per Navalny non può trasformarsi nel festival dell’ipocrisia” e annuncia che lunedì sera sarà anche un’occasione “per condannare tutte complicità più o meno oscenamente ostentate come ha fatto e continua a fare la Lega con il regime di Putin”. Magi si rivolge direttamente a Matteo Salvini: “Ricordo benissimo quando definivi l’arresto di Navalny una ‘montatura mediatica’, che era un leader solo del ‘3%’, quando ti ‘veniva da ridere’ se qualcuno chiamava Putin dittatore, quando volevi scambiare due Mattarella per mezzo Putin. E ricordiamo benissimo gli stretti rapporti tra il tuo partito e Russa Unita”.




Matteo Salvini in Polonia, nel 2022 

Magi chiama in causa anche Andrea Crippa, il numero due della Lega che ha ridimensionato il ruolo di Putin nella morte di Navalny: “Additare colpevoli mi sembra prematuro finché non ci saranno prove oggettive”, ha detto. Ma anche su questa posizione la Lega è rimasta isolata. “Io la penso in maniera diversa”, ha scandito dal governo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, segretario di Forza Italia rispondendo, a ‘Chesarà…’ su Rai3, sull’uscita del vice di Salvini.

“Ho detto fin dall’inizio che bisogna accertare la verità, però fatto sta che lui stava in un gulag vicino al Polo Nord. Si può anche non uccidere una persona direttamente, ma la si può anche far morire, che è la stessa cosa. Non so se lui è stato fatto morire per come era tenuto in carcere, ma di fatto è stato ucciso. La responsabilità è del regime di Putin? Assolutamente sì”, ha aggiunto Tajani.

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