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Il «miglior anno di sempre» di Ferretti sfonda il miliardo di ricavi e proietta il supergruppo degli yacht verso nuove acquisizioni e un buyback per non più del 10% delle azioni ordinarie. Il 2023 si è chiuso infatti a quota 1,11 miliardi in aumento dell’11,5%, ma la crescita maggiore è su Ebitda e utile, rispettivamente 169,2 milioni (+21%) e 83,5 milioni (+38%), «a dimostrazione che siamo un gruppo dalla forte performance sulla marginalità», come ci tiene a sottolineare Alberto Galassi, ceo di Ferretti group. La rivista specializzata Super Yacht Times ha incoronato il big navale al primo posto per consegne di imbarcazioni oltre i 30 metri: ben 36 l’anno scorso. Ma il 2023, oltre ai buoni risultati, ha portato con sé anche il dual listing a Piazza Affari: «A Milano il titolo è un successo, si sta apprezzando per quello che realmente vale ecco perché lanceremo un riacquisto di titoli, nulla di meglio alle correnti valutazioni (3,24 euro +1,5%)».
Il futuro del gruppo ha il vento in poppa: il portafoglio ordini tocca quota 1,5 miliardi, che coprono il 2024 per il 70% e il 2025 per il 30%. «Vendiamo in 71 Paesi e se un mercato scende, tutti gli altri compensano», spiega Galassi che, al Salone di Miami, ha toccato con mano la ripresa del mercato a stelle e strisce dopo la flessione dell’ultimo trimestre 2023.
Questa estate intanto dal nuovo cantiere di Forlì, acquistato a marzo da Rosetti Marino, Ferretti farà uscire nuove imbarcazioni a marchio Ferretti e wally a vela dai 30 metri in su: il nuovo polo produttivo entrerà pienamente a regime per Natale e fornirà il 30% di capacità produttiva potenziale in più; sono già state assunte una sessanta di persone. A proposito di maestranze e risultati, Ferretti ha sottoscritto un accordo con i sindacati per erogare un premio di risultato pari a 3.612 euro a valere sul 2023.
Gli yacht Ferretti veleggiano anche contro il vento del rallentamento cinese, che si sta facendo sentire nel comparto globale del luxury. «Il nostro è un lusso diverso – rileva il ceo -, è fatto di poche unità diffuse capillarmente in molti Paesi-. Gli stati del golfo arabico hanno permesso di colmare alcuni gap, per quanto siamo molto diversificati. Inoltre – prosegue Galassi – l’età media dei clienti si è abbassata, sta emergendo una nuova tipologia nei Paesi ricchi anche perché vendiamo non barche bensì lifestyle». Basti pensare al nuovo Riva elettrico, certificato dal Rina (il Registro italiano navale). «La sostenibilità è una cosa che si fa, non che si dice a parole».
Ma la crescita non sarà solo affidata al prodotto. «Non escludiamo future operazioni di M&A», si è infatti lasciato sfuggire Marco Zammarchi, cfo di Ferretti durante la call dei risultati con gli analisti. Il manager ha specificato che il management «ha redatto una lista di realtà interessanti e che qualcosa potrebbe essere annunciato in futuro». Per
quanto riguarda la guidance 2024, alla luce dei buoni risultati dell’esercizio 2023, il mangement non esclude di rivedere le indicazioni in occasione dei risultati del prossimo trimestre.
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