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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – New York, 21 feb – Servono
“maggiori progressi” sull’inflazione prima di tagliare i
tassi d’interesse. E’ quanto emerge dai verbali relativi
all’incontro – terminato il 31 gennaio – del Federal Open
Market Committee (Fomc), l’organismo della Federal Reserve
responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti. I
banchieri hanno ribadito che il picco dei tassi e’ stato
“probabilmente” raggiunto, ma sono in aumento i rischi
sull’inflazione determinati dalla geopolitica e dall’aumento
dei salari. I banchieri hanno poi confermato che esistono,
secondo loro, dei rischi da un allentamento della politica
monetaria “troppo veloce”. Al termine di quella riunione, i
banchieri della Fed decisero – in linea con le attese – di
mantenere i tassi d’interesse al 5,25%-5,50%. I tassi
d’interesse erano stati abbassati allo 0-0,25% nel marzo del
2020 per combattere gli effetti negativi della pandemia di
coronavirus sull’economia statunitense e poi progressivamente
alzati dal marzo 2022. Dopo i due dati sull’inflazione
peggiori delle attese, pubblicati la scorsa settimana, gli
investitori prevedono che la Federal Reserve ritardera’
ulteriormente i tagli dei tassi d’interesse.
AAA-Pca
(RADIOCOR) 21-02-24 20:07:24 (0725)NEWS 3 NNNN
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