era stato denunciato per stalking

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Nuovo femminicidio in Veneto a un mese di distanza da quello di Giulia Cecchettin, la ventiduenne studentessa universitaria ammazzata dall’ex fidanzato Filippo Turetta a Fossò (Venezia). La nuova vittima aveva quattro anni in più di Giulia e abitava in provincia di Treviso. Si chiamava Vanessa Ballan. La giovane mamma è stata uccisa martedì 19 dicembre, prima di mezzogiorno nella sua casa di via Fornasette a Spineda, frazione di Riese Pio X, un comune di 10 mila abitanti a 40 minuti dal capoluogo Treviso. La donna, che lavorava come cassiera in un supermercato, era incinta del secondo figlio e da tre settimane era in maternità. Il primogenito, un bambino di 4 anni, quando è successo il fatto era all’asilo.

Il sospettato fermato dopo ore in fuga

Bujar Fandaj, il sospettato per il femminicidio, è stato arrestato a poca distanza dalla sua abitazione di Altivole (Treviso): il kosovaro di 41 anni era ricercato per l’omicidio di Vanessa Ballan, 26 anni, di Riese Pio X. I carabinieri di Treviso avevano da subito avviato le ricerche per rintracciarlo, sotto la direzione della Procura di Treviso. Secondo la ricostruzione fatta dal marito della donna e da alcuni testi, Fandaj si era allontanato a piedi dal luogo del delitto. È ora in caserma sotto custodia dei militari dell’Arma.

Fandaj Bujar e la conoscenza con la vittima Vanessa Ballan

Vanessa Ballan è stata ferita a morte con un’arma di taglio all’interno di casa sua. Il principale sospettato è Fandaj Bujar, 41 anni di origini kosovare, residente nel vicino comune di Altivole (Treviso). L’uomo si sarebbe introdotto nell’abitazione forzando la portafinestra  e sorprendendo la vittima in pigiama. A quel punto l’avrebbe aggredita: la ventiseienne è stata picchiata al volto e poi colpita con almeno sette coltellate profonde al torace. Sulle mani della donna sarebbero state rinvenute numerose lesioni, a conferma di come Vanessa Ballan si sia difesa fino all’ultimo nel disperato tentativo di salvarsi la vita. 

Le indagini dei carabinieri: a dare l’allarme è stato il marito

Sul luogo del delitto sono intervenuti i carabinieri con l’aiuto degli esperti della scientifica. A dare l’allarme sono stati il marito Nicola Scapinello, che era rientrato per pranzo, e il vicino di casa. Sono stati loro ad allertare il 118, il numero unico del soccorso. Gli operatori sanitari intervenuti non sarebbero riusciti a fare nulla, Vanessa Ballan era già morta a causa delle coltellate al torace. Secondo le prime ricostruzioni la vittima e il suo assassino si conoscevano. Nelle ultime settimane lui la perseguitava, presentandosi anche sul luogo di lavoro. La donna l’aveva anche denunciato per stalking e i carabinieri erano intervenuti, pare che fossero arrivati anche a sequestrargli il telefono per provare le minacce. 

Le reazioni all’ennesimo femminicidio

«Sono sconvolto. Tutta la comunità lo è. Speriamo che al più presto si faccia chiarezza», ha detto  Matteo Guidolin, sindaco di Riese Pio X, commuovendosi davanti all’abitazione dove è avvenuto il delitto. «E’ l’ora del silenzio –  ha aggiunto monsignor Giorgio Piva , il parroco di Riese – Una vita spezzata che lascia una bimba di solo 4 anni». Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha annullato gli impegni pubblici previsti in serata, ha detto che «siamo davanti a un femminicidio dai contorni estremamente drammatici: due vittime, una mamma e la sua creatura, non ancora venuta al mondo, sono stati quest’oggi uccisi barbaramente. Un fatto che fa rabbrividire e, ancora una volta, indignare». Zaia ha annunciato che, come già successo per Giulia Cecchettin, anche nel giorno dei funerali di Vanessa Ballan sarà proclamato il lutto in tutta la regione. 

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