Come dolcificare senza zucchero con gli edulcoranti

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In Italia i tassi di obesità sono in aumento: 5,6 milioni le persone che ne soffrono, l’11,4% della popolazione. Un dato ancora più allarmante se si guarda al sovrappeso, che colpisce il 47,3% degli adulti e il 27,2% di bambini e adolescenti.
Fondamentale, in tal senso, promuovere gli elementi della prevenzione: una dieta attenta alle indicazioni delle linee guida per una sana alimentazione in relazione alla proporzionalità degli alimenti da assumere; il corretto timing dei pasti; l’attenzione all’equilibrio del microbiota intestinale; un’attività fisica regolare.
In questo contesto, si inseriscono anche i dolcificanti con poche o senza calorie, poiché rappresentano uno degli strumenti all’interno di una strategia nutrizionale più ampia per aiutare a ridurre l’apporto calorico e controllare il peso corporeo.

Sovrappeso e obesità non sono la stessa cosa

Si definisce in sovrappeso una persona con un Indice di massa corporea (IMC) compreso tra 25,0 e 29,9 kg/m², mentre l’obesità implica un eccesso significativo di peso corporeo che supera o eguaglia l’IMC di 30 kg/m. Sia il sovrappeso che l’obesità possono aumentare il rischio di sviluppare una serie di problemi di salute, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiache, ictus, ipertensione, malattia da reflusso gastroesofageo, apnea ostruttiva del sonno e problemi articolari, tra gli altri. Tuttavia, l’obesità è una condizione più grave e comporta un rischio maggiore per la salute.

L’importanza di sostituire lo zucchero

Proprio in occasione della Giornata Mondiale sull’obesità, Unione Italiana Food – Gruppo Edulcoranti punta, con l’aiuto di uno dei massimi esperti in materia, a fare corretta informazione in particolare sul tema dei dolcificanti e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di promuovere una corretta alimentazione tra le persone che soffrono di obesità e sovrappeso.

«Il consumo di alimenti o bevande con dolcificanti ipocalorici, come alternativa allo zucchero, può contribuire a ridurre l’assunzione complessiva di zucchero giornaliera», sottolinea Luca Piretta, medico gastroenterologo, nutrizionista e professore di allergie e intolleranze alimentari presso l’Università Campus Bio Medico di Roma. «Se incorporato in una dieta equilibrata e uno stile di vita sano, questo approccio può contribuire a ridurre l’apporto calorico complessivo, come evidenziato da revisioni sistematiche e meta-analisi di studi randomizzati controllati».

Dolcificanti: che cosa sono, come usarli

«I dolcificanti sono ingredienti alimentari usati al posto dello zucchero in molti alimenti e bevande
per fornire un’alternativa dolce con poche o nessuna caloria aggiunta», spiega Piretta. «In generale, sono ingredienti che possono essere anche centinaia di volte più dolci dello zucchero da tavola, per questo ne bastano quantità ridottissime per conferire il livello desiderato di dolcezza a cibi e bevande».

È consigliato assumere un tipo di dolcificante piuttosto che un altro?
«Non ci sono controindicazioni generali nell’assumere certi dolcificanti piuttosto che altri (se non per alcune specifiche patologie). Ciò che bisogna tenere presente è che i dolcificanti non devono essere un via libera all’assunzione indiscriminata di qualsiasi tipo di alimento solo perché “senza zucchero” per non generare un consumo eccessivo di dolcificanti».

Come possiamo inserire i dolcificanti nella dieta?
«Possono essere usati nel caffè, nel tè o nella preparazione di un dolce. Per incorporare al meglio i dolcificanti nella dieta, in un’ottica di riduzione dei rischi legati all’obesità, occorre considerarli
sempre come uno degli strumenti all’interno di una strategia nutrizionale più ampia per aiutare a ridurre l’apporto calorico e controllare il peso corporeo nell’ambito di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano».

Quando consumiamo zucchero si attivano centri del piacere del nostro cervello che ci fanno ricevere una sorta di conforto e soddisfazione emotiva. I dolcificanti sostituiscono lo zucchero anche per questo? Possono apportare anch’essi una soddisfazione emotiva aiutandoci, anche mentalmente, a fare scelte alimentari più salutari?
«Assolutamente sì. L’effetto positivo sull’azione edonistica e piacevole del cibo si mantiene con il gusto dolce, anche se fornito dai dolcificanti piuttosto che dallo zucchero. Il vantaggio principale dei dolcificanti è che le persone possono gustare cibi e bevande che contengono meno zucchero e meno calorie senza rinunciare alla soddisfazione emotiva».

Ci sono consigli pratici che può fornirci per preservare il peso forma?
«Sicuramente il primo è seguire un modello di alimentazione basato sulla Dieta Mediterranea e sulle raccomandazioni delle linee guida per una sana alimentazione pubblicate nel 2018. Non bisogna inoltre eccedere nell’utilizzo di sale, grassi saturi e zucchero. Rispetto agli zuccheri semplici, in particolare, i dolcificanti possono darci una mano, proprio perché ci consentono di ridurre la quantità di zucchero e quindi l’apporto di calorie, senza penalizzare la qualità e il gusto. Tra i consigli utili per combattere l’insorgere di patologie come l’obesità rientrano: l’attività fisica regolare (es. camminare), la cura del sonno, la cui mancanza può influire negativamente sugli ormoni e sul metabolismo, e il rispetto degli orari dei pasti, che sono direttamente correlati al metabolismo e al peso corporeo. Per esempio, saltare la prima colazione o cenare tanto o tardi la sera sono due dei fattori di rischio legati all’obesità».

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