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Dopo addio Palenzona accordo consultazione scende al 6,5%
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Milano, 15 feb – Si profila
una maxi plusvalenza per la Fondazione Crt dalla vendita
dell’1,8% del capitale di Banco Bpm. In base ai dati piu’
recenti disponibili, relativi al bilancio 2022, la quota
nell’istituto di Piazza Meda era infatti a carico a circa
57,6 milioni, mentre secondo quanto si apprende la cessione
e’ avvenuta per circa 137 milioni (gli operatori segnalano il
passaggio di un blocco di 27 milioni di azioni, pari alla
quota Crt, a 5,033 euro per azione), con una plusvalenza che,
in assenza di rivalutazioni a bilancio nel corso del 2023, si
aggira attorno agli 80 milioni. Ma la mossa di CrT impatta
anche sul patto di consultazione tra i soci di Banco Bpm,
voluto a suo tempo proprio dalla fondazione torinese quando a
presiederla era Giovanni Quaglia. Tanto che, quando fu
siglato il ‘pattino’ tra enti bancari e casse professionali,
si parlo’ di un ‘nocciolo duro’ di azionariato che serviva a
garantire un presidio di italianita’ nella banca. Un
progetto, evidentemente, che ha lasciato freddo Palenzona,
tanto da indurlo a uscire del tutto dall’istituto. Cosa che
invece, a quanto risulta a Radiocor, non avrebbero intenzione
di fare le casse di previdenza, che restano convinte del loro
investimento in Banco Bpm e si definiscono come un ‘fronte
compatto’. In ogni caso, a cambiare sara’ il peso del patto
che con CrT rappresentava l’8,3% del capitale di Banco Bpm e
senza l’ente torinese scende al 6,5%. Il primo socio resta
l’Enpam dei medici (al 1,99%), seguito dalla Cassa forense
(1,66%) e dalla Fondazione Cr di Lucca (1,240%). Un accordo
di consultazione su Bpm che non prevede impegni, ne’ di
blocco, ne’ di voto sulle azioni apportate, come testimonia
l’addio a sorpresa di Palenzona.
Ppa-Enr-
(RADIOCOR) 15-02-24 14:33:20 (0509)NEWS 3 NNNN
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