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Sono in arrivo i nuovi incentivi per l’acquisto di automobili. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy sta lavorando a un decreto ministeriale che dovrebbe entrare in vigore a febbraio, stanziando 930 milioni di euro per i sussidi volti soprattutto a cambiare l’impronta «carbonica» del parco auto italiano. Intanto oggi l’Anfia ha diffuso i dati delle immatricolazioni, il 2023 si è chiuso con 1.566.448 immatricolazioni di auto, il 18,96% in più del 2022. Nel mese di dicembre sono state vendute 111.136 auto con una crescita del 5,9% sullo stesso mese dell’anno precedente .
I tre obiettivi dei nuovi incentivi
Stando al testo della bozza, la nuova struttura degli incentivi ha tre obiettivi. Anzitutto, favorire il ricambio del parco circolante italiano, che è tra i più vecchi d’Europa con 11 milioni di vetture molto inquinanti (Euro 3 o inferiori). Il dpcm punta poi a supportare in misura maggiore gli acquisti delle famiglie meno abbienti, riservando alle persone con un Isee inferiore ai 30 mil euro un extrabonus del 25%. Il provvedimento ha infine l’ambizione di stimolare l’acquisto di vetture fabbricate in Italia, approntando criteri che non siano discriminatori nei confronti degli altri Paesi europei ma quantomeno non finiscano per penalizzare le produzioni nazionali.
L’ammontare degli incentivi per auto elettriche e ibride
I nuovi incentivi sono differenziati secondo tre criteri e spetteranno alle persone fisiche sia alle aziende (concessionari esclusi): le categorie di inquinamento, la categoria del veicolo rottamato, il reddito dell’acquirente.
Così, per le auto elettriche con un prezzo massimo di 35 mila euro (Iva esclusa, i sussidi andranno da un minimo di 6.000 euro in assenza di rottamazione a un massimo di 13.750 euro in caso di rottamazione di un veicolo fino a Euro 2 e di Isee inferiore ai 30 mila euro.
Applicando i medesimi criteri, gli incentivi per le auto ibride con un prezzo massimo di 45 mila euro potranno variare da un minimo di 5.000 euro fino a un massimo di 10 mila.
Infine, per le ibride semplici e le altre alimentazioni con prezzo fino a 35.000 euro gli incentivi spetteranno soltanto in caso di rottamazione e senza distinzioni di reddito e andranno da 1.500 fino a 3.000 euro.
La sperimentazione del «social leasing»
Il dpcm stanzierà anche 50 milioni di euro per la sperimentazione del cosiddetto leasing sociale. Si tratta di un contributo alle persone fisiche che stipulano un contratto di noleggio a lungo termine di uno dei veicoli agevolabili con l’ecobonus, con una locazione di durata non inferiore ai tre anni. Il canone dovrebbe così diventare calmierato, consentendo alle famiglie meno abbienti di accedere a veicoli meno inquinanti. La gestione del programma sarà affidata a un ente pubblico non economico, mentre i criteri e le modalità di fruizione saranno definiti dal Mimit con un decreto da emanarsi entro 120 giorni dall’entrata in vigore del Dpcm.
I sussidi per taxi e veicoli commerciali
La bozza ipotizza infine il raddoppio del contributo per i taxi vincitori del concorso straordinario per il rilascio, a titolo oneroso, di nuove licenze e per i soggetti autorizzati all’esercizio del servizio di noleggio con conducente. Il raddoppio del bonus interesserà anche i vecchi titolari di licenze di taxi o soggetti autorizzati all’esercizio del servizio Ncc che decideranno di sostituire il proprio autoveicolo di servizio (attuazione di quanto previsto dal Dl Asset). Incentivi articolati e fino a un massimo di 18 mila euro sono poi previsti per l’acquisto di veicoli commerciali nuovi da parte di piccole imprese di trasporto cose in conto proprio o per conto terzi.
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