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Avrebbe provocato la morte di Maria Basso, una prozia di 80 anni ex funzionaria del ministero degli Esteri, facendole ingerire del cibo che l’anziana non avrebbe potuto mangiare dovendosi alimentare solo di omogeneizzati, e facendo ricondurre il decesso a cause naturali per ottenere l’eredità (stimata in circa 500mila euro). È l’accusa contestata dalla Procura di Catania a una pronipote della vittima, che è stata arrestata da carabinieri della stazione di Aci Castello con il supporto di militari della compagnia di Acireale e di Asiago (Vicenza). La donna è ora ai domiciliari con l’uso del braccialetto elettronico. Basso era figlia di un impresario edile, aveva a lungo lavorato all’estero prima dell’assunzione al ministero, prestando servizio anche a Teheran, in Iran, dove era fuggita dopo la rivoluzione khomeinista, e poi in Australia e in America. Non aveva avuto figli.
L’esposto
L’indagata, con il suo atteggiamento ostentatamente disponibile ed affettuoso, nell’arco di soli due mesi avrebbe approfittato dello stato di particolare vulnerabilità della prozia, mostrando sin da subito un fortissimo interesse per il suo patrimonio che era stato destinato 15 anni fa a un istituto salesiano di Milano, recandosi in diverse occasioni nell’istituto di credito dove l’anziana era titolare del conto correnti. Tutto questo aveva insospettito il direttore e i funzionari della banca, tanto da presentare un esposto alla procura della Repubblica. L’indagata sarebbe riuscita a convincere l’anziana, che era ospite nella casa di riposo «Giovanna Maria Bonomo» dell’Altopiano, a revocare la procura generale rilasciata in favore dell’amica di vecchia data e, il 2 dicembre 2022, dopo averle fatto trascorrere la notte in un hotel di Asiago, avrebbe costretto l’anziana ad affrontare senza soste il lungo viaggio in auto dall’Altopiano sino ad Aci Castello, trasferendola così in poche ore in una residenza per anziani in Sicilia.
Nessun farmaco
In quei concitati momenti alla vittima non sarebbe stata data nemmeno la possibilità di prendere i suoi effetti personali, né di salutare le persone care, che non erano state informate del trasferimento. Per la lunga trasferta l’indagata non avrebbe nemmeno recuperato i farmaci che giornalmente assumeva la prozia, nonostante l’invito dei responsabili della struttura dove era ricoverata di recarsi lì per permettere l’assunzione. I familiari della vittima, allarmati per l’improvvisa scomparsa della loro parente, hanno sporto denuncia ed era stato così iscritto presso la procura di Vicenza un procedimento penale per circonvenzione d’incapace, poi trasmesso per competenza alla procura di Catania.
Il piano criminale
Il piano criminale della pronipote sarebbe stato portato avanti facendo prima sottoscrivere all’anziana una procura generale anche per il compimento di atti di straordinaria amministrazione in proprio favore e, poi, il 9 dicembre 2022, facendo sottoscrivere un testamento pubblico con cui la istituiva come unica erede universale. Due giorni dopo il drammatico epilogo: contro ogni prescrizione medica, la donna avrebbe portato fuori a pranzo l’anziana, facendole mangiare cibi solidi (in particolare un piatto di spaghetti) che le hanno provocato la morte. La procura etnea ha chiesto e ottenuto dal gip la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’indagata è stata rintracciata e ammanettata nella sua abitazione.
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