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Lo smog torna a far sentire i suoi effetti sulla città in questo inverno senza precipitazioni. E da domani,a Torino, scatta un nuovo stop dei veicoli diesel Euro 5. Fino a lunedì compreso alle limitazioni strutturali, per il trasporto persone il blocco degli Euro 5 sarà valido tutti i giorni dalle 8 alle 19, mentre il blocco degli Euro 3 e 4 si prolungherà sabato e domenica (sempre dalle 8 alle 19). Stessa regola per i veicoli adibiti al trasporto merci. Si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”.
L’aria irrespirabile
I torinesi, in questo inizio di 2024, hanno respirato un’aria tanto inquinata da essere pericolosa per la loro salute. Dal primo gennaio all’11 febbraio, nella stazione Lingotto, la media delle concentrazioni di Pm10 è stata pari 48 microgrammi per metro cubo, un valore tre volte superiore a quello raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Salute per la tutela della salute umana. Scendendo nel dettaglio, per 21 giorni su 42 si sono superati i limiti di legge, il che vuol dire che nella metà dei giorni di questo inizio anno i torinesi hanno respirato un’aria fuorilegge. Le Pm10 sono le particelle di particolato che possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio, dal naso alla laringe.
Si tratta di un dato reso noto oggi da Torino Respira, comitato di cittadini che promuove iniziative finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria nel capoluogo e in provincia. Ad alimentare l’inquinamento dell’aria, in questo inizio di anno, secondo il comitato sono state «condizioni meteorologiche che hanno impedito la dispersione degli inquinanti su tutta la Pianura padana», si legge nella nota diffusa oggi. Il riferimento è alla penuria di rovesci e giornate di vento, che hanno fatto ristagnare nell’aria torinese gli inquinanti prodotti in città.
L’aria, in questo inizio di 2024, risulta più inquinata di un anno fa. Nello stesso periodo del 2023, infatti, la media delle concentrazioni di Pm10 era stata pari 46 microgrammi per metro cubo, due in meno di quest’anno. Gli sforamenti dei limiti di legge, soprattutto, si erano registrati per 14 giorni (su 42), sette in meno dei 21 di quest’anno. Se si torna al 2015, invece, i dati collimano o quasi con quelli di questo 2024: media delle concentrazioni di Pm10 pari 48 microgrammi per metro cubo, sforamenti per 17 giorni su 42. Una statistica che, secondo il comitato, dimostra «che l’unica cosa che rende l’aria più o meno pulita a Torino è l’andamento del clima, non certo i risultati delle politiche di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini e non lo fa».
Il comitato, oggi, ha annunciato il lancio di una nuova campagna: si chiama «Lo smog uccide anche d’estate» e quest’anno sostituirà «Che aria tira», iniziativa che per cinque anni ha permesso di studiare le concentrazioni di biossido di azoto nell’aria di Torino. A questo scopo nel mese di luglio chiederà la collaborazione dei torinesi per installare i rilevatori di ozono e puntare l’attenzione anche su questa sostanza inquinante, le cui concentrazioni, molto alte durante l’estate, sono in crescita a causa del cambiamento climatico.
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