Cosa fare dopo aver mangiato troppo a cena? No ai sensi di colpa!

admin
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Capita a tutti, ogni tanto, di cedere alle tentazioni di un pasto abbondante.

Che sia un’occasione speciale, una festa, o semplicemente il desiderio di gustarsi fino all’ultimo boccone del nostro piatto preferito, ci troviamo a fare i conti con quella sensazione di pienezza e disagio che segue un pasto particolarmente ricco… per tacere degli inevitabili sensi di colpa…

In questi momenti è importante non compromettere l’equilibrio psico-fisico, cadendo in una seconda e forse peggiore tentazione: “domani salterò colazione e pranzo per compensare”, un’idea che sfiora molti dopo un’abbuffata.

È veramente questa la scelta più saggia? Privare il corpo di nutrimento per punizione è una risposta adeguata o esistono alternative più salutari e sostenibili a lungo termine per gestire le conseguenze di un eccesso alimentare?

Ragazza che mangia una torta

Shuttestock/Dean Drobot

Salto il pasto successivo

Spesso, nel tentativo di compensare un’eccessiva ingestione di cibo, si è inclini a ridurre drasticamente il cibo nei giorni successivi.

Questo approccio estremo di restrizione alimentare può tuttavia portare a una sensazione intensa di fame dovuta al notevole deficit energetico creato, aumentando il rischio di cedere nuovamente a un’altra abbuffata in una pericolosa spirale che si autoalimenta.

Se hai deciso di compensare dal punto di vista calorico l’eccesso calorico dello sgarro è piuttosto  consigliabile distribuire la modifica su un periodo più esteso, ad esempio un’intera settimana. In questo modo riuscirai a bilanciare l’apporto calorico complessivo settimanale senza subire la forte sensazione di fame e diminuendo la probabilità di incorrere in un altro episodio di consumo eccessivo di cibo.

Ascolta il tuo corpo

Ovviamente è diverso il caso in cui ti sentissi così ingolfata da non avere appetito, in questo frangente è del tutto normale e ragionevole ascoltare il proprio corpo e consumare pasti più leggeri (o praticare un breve digiuno) finché non si ristabilisce un senso di appetito normale.

In situazioni come queste dare priorità all’ascolto delle proprie sensazioni fisiche è fondamentale; è importante riconoscere quando il corpo ha bisogno di una pausa dalla digestione di cibi pesanti o abbondanti. Optare per cibi leggeri e facilmente digeribili, come frutta, verdura, o cereali integrali, può aiutare il sistema digestivo a riprendersi.

Ricordati che non è necessario forzare il consumo di cibo, ma piuttosto aspettare che il naturale senso di fame ritorni, indicando che il corpo è pronto per un nuovo pasto equilibrato.

Più attività fisica

Incrementare l‘attività fisica, se non è già una pratica abituale, può essere sicuramente un efficace metodo per contribuire al recupero delle calorie, supportando così il processo di bilanciamento calorico; è tuttavia importante evitare la tentazione di cadere in un altro pericoloso circolo vizioso, ovvero praticare attività fisica solo per creare il deficit calorico che ci permetta di mangiare.

In realtà l’approccio mentale corretto dovrebbe essere l’esatto opposto, ovvero alimentarsi adeguatamente per supportare un allenamento costante e di qualità, volto non solo al miglioramento della salute generale, ma anche alla costruzione della forza e della resistenza, al fine di favorire un metabolismo più vivace che ti consenta solo in un secondo momento una maggior libertà alimentare.

Sembra che il risultato netto finale sia lo stesso, ma credimi, non è così.

Un approccio equilibrato all’esercizio fisico vede questa pratica non come un mezzo per “bruciare calorie”, ma come un componente essenziale di uno stile di vita salutare che promuova la longevità, riduca lo stress e migliori la salute metabolica. Nutrire il proprio corpo con cibo di qualità, praticare attività fisica regolarmente e ascoltare i segnali che il nostro corpo ci invia sono i pilastri di una vita sana e armoniosa.

E se non facessi nulla?

Ma cosa accadrebbe se non facessimo nulla di particolare? In realtà il nostro corpo è sorprendentemente resiliente e capace di gestire occasionali eccessi alimentari, purché non diventino una consuetudine.

Se si mantiene generalmente uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata, il corpo si adatterà e ritornerà al suo normale stato di funzionamento senza interventi estremi. Questo significa che, a volte, la migliore azione potrebbe essere semplicemente tornare ai propri normali schemi alimentari e di attività fisica, senza cadere nell’autopunizione o nella restrizione eccessiva.

È importante ricordare che la salute e il benessere non sono determinati da un singolo pasto o una singola giornata, ma da ciò che si fa costantemente nel tempo. Accettare un’abbuffata come un’eccezione e non una regola, e proseguire con le proprie abitudini salutari, è spesso la strategia più saggia e gentile nei confronti di se stessi.

E quindi ricorda…

Le abbuffate, pur essendo generalmente percepite in modo negativo, possono avere un ruolo psicologico significativo come forma di sfogo o di indulgenza temporanea. Importante è considerare questi eventi nel contesto dell’intera settimana/mese/anno, piuttosto che focalizzarsi eccessivamente su un singolo episodio.

Invece di lasciarsi sopraffare dal senso di colpa dopo un’abbuffata, è più costruttivo adottare un approccio guidato dal buon senso e dalla prospettiva a lungo termine. Se per la maggior parte del tempo si segue un’alimentazione equilibrata e si conduce uno stile di vita sano, un’abbuffata occasionale o un cosiddetto “cheat day” (giorno di pausa dalla dieta) non avranno un impatto significativo sul peso corporeo o sulla salute generale.

È essenziale riconoscere che il benessere psico-fisico non dipende da azioni isolate, ma dalla costanza e dalla qualità delle abitudini quotidiane. Un’abbuffata può, in alcuni casi, servire come un modo per concedersi una pausa dall’autodisciplina, contribuendo a mantenere un rapporto più rilassato e meno restrittivo con il cibo. Questo non significa incoraggiare l’abbuffata come pratica regolare, ma piuttosto comprendere che in un percorso di alimentazione consapevole e bilanciata, ci possono essere dei momenti di indulgenza senza che questi rappresentino una minaccia significativa per la salute o per il peso. La chiave è tornare alle sane abitudini alimentari e all’attività fisica regolare dopo questi episodi, mantenendo un equilibrio complessivo nel corso dell’anno (anche questo significa adottare una dieta sostenibile).



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